La criminalità organizzata negli appalti pubblici

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La condivisione di informazioni quale strumento per potenziare il contrasto alle infiltrazioni mafiose nel settore degli appalti pubblici.

È ormai tristemente noto come l’espansione economica della criminalità organizzata passi attraverso la corruzione finalizzata ad assicurarsi il controllo dell’azione amministrativa: è sulla scorta di detta consapevolezza che la Direzione nazionale antimafia ha siglato un protocollo di intesa con l’Autorità nazionale anticorruzione al fine di coordinarsi ed impegnarsi a fare fronte comune nella prevenzione amministrativa e nella prevenzione e repressione giudiziaria del fenomeno.

In base all’accordo la Direzione nazionale antimafia potrà accedere alle informazioni disponibili presso il Casellario delle Imprese e la Banca Dati nazionale dei Contratti Pubblici per svolgere gli opportuni approfondimenti sugli operatori economici vincitori di appalti ed accertare eventuali collegamenti con organizzazioni mafiose. La collaborazione non si sostanzierà solo e soltanto nel potere della DNA di accedere ai dati di cui ANAC dispone per finalità istituzionali e ogniqualvolta da istruttorie e indagini condotte da ANAC emergeranno sufficienti indizi per ritenere la sussistenza di condizioni di intimidazione o assoggettamento ad associazioni mafiose, l’esito dell’accertamento sarà comunicato alla DNA affinché quest’ultima possa valutare la possibilità di proporre l’amministrazione giudiziaria dell’azienda.

In attesa di monitorare gli effetti ed il reale impatto di siffatto Protocollo di intesa e di condividere alcune riflessioni al riguardo, si rinvia alla lettura dell’Accordo siglato in data 13 Novembre 2017 cliccando qui.

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