Dalla facoltà all’obbligo di segnalazione di violazioni del modello a carico dei dipendenti e di coloro che a qualsiasi titolo collaborano con la Società a tutela dell’integrità della stessa.
Questo è quanto prevede il DDL Whistleblowing, presentato il 22 gennaio 2016, che mira ad inserire nella disciplina del D.Lgs. 231/01 (integrando l’art 6) oltre all’obbligo di segnalazione anche misure concrete a tutela del dipendente o collaboratore che segnala illeciti nel settore privato.
Le principali novità:
- obbligo di presentare, a tutela dell’integrità dell’ente, segnalazioni circostanziate di condotte illecite, rilevanti ai sensi del presente decreto o di violazioni del modello di organizzazione e gestione di cui siano venuti a conoscenza in ragione delle funzioni svolte;
- previsione di canali alternativi di segnalazione e misure idonee a tutelare l’identità del segnalante e a mantenere la riservatezza dell’informazione in ogni contesto successivo alla segnalazione, nei limiti in cui l’anonimato e la riservatezza siano opponibili per legge;
- divieto di atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante salvo il diritto degli aventi causa di tutelarsi qualora siano accertate in capo al segnalante responsabilità di natura penale o civile legate alla falsità della dichiarazione;
- previsione nel sistema disciplinare di sanzioni nei confronti di chi viola gli obblighi di riservatezza o compie atti di ritorsione o discriminatori nei confronti del segnalante;
- denunciata all’Ispettorato nazionale del lavoro di misure discriminatorie nei confronti dei soggetti che effettuano le segnalazioni;
- nullità del licenziamento ritorsivo o discriminatorio, del mutamento di mansioni o qualsiasi altra misura ritorsiva o discriminatoria adottata nei confronti del segnalante.