UNI/PdR 174:2025: come integrare NIST CSF e ISO 27001 per un sistema di cyber-sicurezza solido e conforme

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Il 30 aprile 2025 è stata pubblicata la nuova prassi di riferimento UNI/PdR 174:2025, elaborata con il supporto dell’Agenzia per la Cyber-sicurezza Nazionale (ACN). Questa prassi rappresenta un significativo sviluppo verso una più completa armonizzazione dei sistemi di gestione per la cyber-sicurezza e la sicurezza delle informazioni, combinando in un quadro integrato le prescrizioni della norma internazionale ISO/IEC 27001 e del NIST Cybersecurity Framework (CSF) 2.0.

In particolare, la prassi offre alle organizzazioni già certificate secondo la ISO/IEC 27001 un quadro strutturato per integrare i principi, gli obiettivi e i controlli del NIST CSF.

In un contesto normativo e tecnologico in continua evoluzione, la PdR 174:2025 si propone come uno strumento concreto per supportare le organizzazioni nel rafforzamento della propria cyber-sicurezza, promuovendo un approccio sistemico e multilivello nella gestione dei rischi digitali.

Un ponte tra ISO/IEC 27001 e NIST CSF

La nuova prassi si rivolge in particolare a due categorie di organizzazioni:

  1. Le imprese già certificate secondo lo standard ISO/IEC 27001, che desiderano integrare all’interno del proprio sistema di gestione i principi e i controlli previsti dal NIST CSF 2.0;
  2. Le organizzazioni che adottano il NIST CSF come riferimento per la propria sicurezza informatica e intendono allinearsi progressivamente alla norma ISO, anche in ottica di una futura certificazione.

L’obiettivo è duplice: da un lato, facilitare la convergenza tra due dei principali framework globali in materia di cyber-sicurezza; dall’altro, offrire uno strumento operativo per semplificare le attività di audit, compliance e gestione dei rischi.

Perché la PdR 174:2025 è rilevante

L’introduzione della UNI/PdR 174:2025 risponde a diverse esigenze emergenti nel panorama normativo italiano ed europeo, in particolare in relazione al recepimento del decreto NIS2. La prassi consente infatti di:

  • Adottare le misure minime di sicurezza richieste dagli artt. 23 e 24 del decreto NIS;
  • Eseguire un’autovalutazione strutturata della cyber-sicurezza dell’organizzazione;
  • Ridurre la frammentazione normativa, favorendo la coerenza tra modelli di riferimento diversi ma complementari, semplificando attività di audit, compliance e risk management

Inoltre, adottare una prassi UNI rappresenta un fattore distintivo sul piano reputazionale. Le organizzazioni che la implementano dimostrano un impegno tangibile nella protezione dei dati e nella resilienza digitale, incrementando la fiducia di clienti, partner e stakeholder.

Un’opportunità da cogliere

In un’epoca in cui la protezione delle informazioni rappresenta un asset critico per la continuità operativa e la competitività, la prassi di riferimento UNI/PdR 174:2025 rappresenta uno strumento strategico per costruire un sistema di cyber-sicurezza integrato, coerente e proattivo; adottare un framework integrato è una scelta di lungimiranza e responsabilità.

Se desideri comprendere come applicare in modo efficace la UNI/PdR 174:2025 nella tua organizzazione, PK Consulting è pronta ad affiancarti con competenza, esperienza e soluzioni su misura.

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