CSRD: cosa cambia con le nuove esenzioni per la rendicontazione di sostenibilità

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La Direttiva (UE) 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), recepita in Italia con il D.Lgs. 125/2024 è diventata oggetto di numerose proposte di revisione negli ultimi mesi. La linea comune a tutte queste proposte di modifica è quella di semplificare i requisiti di rendicontazione richiesti dalla normativa.

L’avvio delle proposte di modifica è avvenuto il 25 febbraio 2025 con la presentazione da parte della Commissione Europea del Pacchetto Omnibus, volto a modificare, semplificare e integrare la disciplina ESG. Allo stesso tempo la Commissione ha richiesto all’EFRAG di semplificare gli standard ESRS, richiesti per la rendicontazione di sostenibilità, conservando gli obiettivi del Green Deal, ma alleggerendone la complessità operativa.

Una prima modifica è avvenuta con l’approvazione della proposta “stop the clock”, con l’entrata in vigore della Direttiva (UE) 2025/794 del 14 aprile 2025, che ha posticipato alcune scadenze di adeguamento per le imprese, previste dalle Direttive CSRD e CSDDD.

A fine giugno 2025 il Consiglio dell’UE ha espresso il proprio parere favorevole a quanto previsto dal Pacchetto Omnibus, proponendo delle semplificazioni alle due Direttive sopra citate, che dovrà presentare al Parlamento Europeo. Nel dettaglio, rispetto la Direttiva CSRD, è stata proposta la soglia dei 1.000 dipendenti e il limite di fatturato annuo a 450 milioni di euro; mentre per la CSDDD la soglia dei 5.000 dipendenti e il limite di 1,5 miliardi di euro di fatturato netto. Tali semplificazioni, se approvate, escluderebbero numerose organizzazioni dagli obblighi di rendicontazione previsti.

Un ulteriore passo in avanti nell’iter di semplificazione delle normative ESG, è stato fatto sempre dalla Commissione UE, che l’11 luglio 2025 ha approvato l’atto delegato “European Sustainability Reporting Standards “quick-fix” delegated act” con cui ha semplificato gli oneri a carico del primo gruppo di imprese tenute a conformarsi a quanto richiesto dalla CSRD (c.d. imprese di Wave 1). Si tratta delle imprese già soggette alla rendicontazione secondo la Direttiva NFRD, obbligate a rendicontare sulla base di quanto previsto dalla CSRD a partire dal bilancio del 2024.

Secondo gli standard ESRS attuali, le imprese che rendicontano rispetto l’esercizio 2024 hanno già la possibilità di omettere alcune informazioni. Con il nuovo emendamento, le imprese sono esonerate dal rendicontare tali informazioni anche per gli esercizi 2025 e 2026.  Inoltre, sempre per questi due esercizi, le imprese di Wave 1 con più di 750 dipendenti, potranno beneficiare di gran parte delle disposizioni transitorie ad oggi previste per le aziende con massimo 750 dipendenti.

Quindi, andando più nel dettaglio:

  • tutte le imprese di Wave 1 comprese quelle con più di 750 dipendenti, potranno ometterei requisiti relativi agli standards ESRS E4 (biodiversità ed ecosistemi), S2 (lavoratori nella catena del valore), S3 (comunità interessate) e S4 (consumatori e utenti finali) per gli esercizi finanziari 2025 e 2026
  • le imprese fino a 750 dipendenti potranno omettere, per i primi due esercizi, il trattamento dello standard S1 (forza lavoro propria)
  • le imprese con più di 750 dipendenti potranno omettere, solo per il primo esercizio, il trattamento dello standard S1 (forza lavoro propria)

Un’ulteriore modifica apportata dall’atto delegato è quella volta a sospendere per due anni gli obblighi previsti nell’Appendice C dell’ESRS 1, relativi agli impatti finanziari attesi. Questo significa che la rendicontazione sugli effetti finanziari previsti potrà essere fatta a partire dal 2027.

Nello specifico questa semplificazione prevede che le imprese di Wave 1 potranno omettere le informazioni quantitative per indicatori come SBM-3 (Impatti, rischi e opportunità rilevanti e la loro interazione con la strategia e il modello aziendale), E1-9 (effetti finanziari previsti derivanti da rischi fisici e di transizione materiali legati al clima e alle potenziali opportunità legate al clima), E2-6 (effetti finanziari previsti derivanti da impatti, rischi e opportunità materiali legati all’inquinamento), E3-5 (effetti finanziari previsti derivanti da rischi e opportunità materiali legati all’acqua e alle risorse marine), E4-6 (effetti finanziari previsti derivanti da rischi e opportunità materiali legati alla biodiversità e agli ecosistemi) ed E5-6 (effetti finanziari previsti derivanti da rischi e opportunità materiali legati all’uso delle risorse e all’economia circolare).

Si segnala però che, anche le imprese che sfrutteranno le esenzioni sopra descritte (omessa rendicontazione degli standard E4, S1, S2, S3 o S4), saranno obbligate a rispettare la safeguard provision modificata nell’ESRS 2, paragrafo 17. Ovvero tali imprese dovranno fornire quattro elementi sintetici: se uno di questi standard è stato valutato come materiale nel processo di valutazione (DMA); come il modello di business e la strategia considerano gli impatti relativi a quei temi; un resoconto su target e progressi (inclusi eventuali obiettivi science-based sulla biodiversità) e una panoramica su policy, azioni e metriche adottate.

In conclusione, possiamo dire che ad oggi il terreno della sostenibilità è in balia di continui cambiamenti, volti a garantire una maggiore flessibilità per le imprese nella raccolta e rendicontazione dei dati richiesti per essere compliant alle normative di riferimento. Proprio a causa di queste modifiche, è fondamentale che le organizzazioni siano supportate da professionisti competenti, aggiornati rispetto le novità normative e che possano fornire un adeguato supporto nella predisposizione della rendicontazione di sostenibilità che è diventato il cuore pulsante dell’impresa moderna.

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Federica Battioli

Federica Battioli

Federica Battioli, laureata in Giurisprudenza, master di II livello in Diritto penale dell’Impresa (MiDPI), è Consultant presso PK Consulting dove si occupa di conformità legislativa. Ha condotto attività in diversi settori merceologici e ricopre l’incarico di segreteria OdV presso numerose aziende e società. È auditor qualificato per i sistemi di gestione.

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